Era mio nonno
Ero io
Siamo noi... coetanei..
E siamo ancora qui, noi 60enni, con l’impressione che il passare delle generazioni sia stato gentile e il passare del tempo, tutto sommato, generoso.
Lo sguardo assente e la sigaretta tra le dita annerite dal fumo, me lo ricordo
vecchio, come si ricordano i nonni.
Ma un vecchio originale che mi incuriosiva e mi faceva
sognare.
Non ho mai saputo che lavoro avesse fatto davvero, se non un
generico “affari nel vino e nei vigneti”, aveva anche aperto un bar nel paese, per un breve periodo di tempo.
Ma pare fosse molto conosciuto e particolarmente “smart”
come si dice adesso
Aneddoti di vita, come quando cercando di aiutare un amico a
vendere la sua vecchia Guzzi raccontava all’acquirente che in frenata “la se
cucia so come n’ananareta” (trad. “si accuccia come una paperella”).
O quando per incuriosire gli avventori del bar di un paese un
po’ bigotto era andato a scovare un vino campano dal nome ispirato: il “lacryma
cristi”
Era mio nonno quello con me in questa foto in bianco e nero,
questo vecchio signore elegante che aveva speso tutti i risparmi per la sua
Alfa Romeo Giulietta sprint del ’54.
Era mio nonno che mi guardava giocare nel pieno dei sui 56
anni.
Era mio padre
Troppi pensieri si accavallano quando il pensiero di lui mi
sfiora, quando ancora fresco è il ricordo della sua voce, la rudezza della sua
barba.
Mio complice, compare, dallo sguardo truce e dalla voce
impetuosa.
Ho speso troppe notti nel cercarlo nei sogni per potergli
parlare ancora una volta, per trovare parole che lo possano far rivivere.
Era mio padre in questa foto degli anni ottanta, ancora in
forma nei suoi splendidi 60 anni.
Ero io
Inconsapevole del mio futuro, convinto che la vita tutto
sommato fosse per sempre racchiusa nel presente. Senza un domani e con un
passato di cui non avevo traccia e neppure interesse. Il mondo di un bimbo è fatto di verità assolute. Di fotografie che non si mettono in discussione, dove il concetto del tempo non esiste.
Per me, bimbo, il mondo era quello che stavo vivendo in quel preciso istante e non avrebbe potuto essere diverso, nè mai sarebbe cambiato.
Per me, bimbo, il mondo era quello che stavo vivendo in quel preciso istante e non avrebbe potuto essere diverso, nè mai sarebbe cambiato.
Ero io già imbronciato per chissà quale pensiero allo
scoccare del mio terzo compleanno.
Siamo noi... coetanei..
Non pensavo allora che avrei passato la mia vita, piena e
consapevole e che avrei raggiunto papà e nonno, ormai miei attuali coscritti.
E siamo ancora qui, noi 60enni, con l’impressione che il passare delle generazioni sia stato gentile e il passare del tempo, tutto sommato, generoso.