domenica 11 novembre 2012

Estate di San Martino

Guardate fuori dalla finestra, c'è il sole.

E' l'estate di San Martino.

Ricordo quanto mi affascinava la leggenda di San Martino quando ero bambino.
Mi ha sempre affascinato, tanto che non ricordo in tutta la mia vita un 11 Novembre non riscaldato dal sole.
Martino era figlio di un ufficiale dell'esercito, giovane e bello con il suo cavallo, l'armatura e il grande mantello rosso.
In un freddo giorno di Novembre, sulla strada del ritorno incontra un povero vecchio infreddolito e tremolante.
Non ha con se generi di nessun tipo e l'unica cosa che può fare è tagliare metà del suo bel mantello per dare tepore e riparo al povero vecchio.
La leggenda racconta che il sole, commosso dal gesto di carità, si apre un varco tra  le nuvole per riscaldare il cavaliere generoso.
E narra anche che nella notte il mantello, come per miracolo, torna tutto intero.

L'11 Novembre, l'estate di San Martino con il vino novello e le castagne.

Ma San Martino è anche e soprattutto il giorno della scadenza dei contratti di mezzadria. 
I contadini il giorno di san Martino caricavano le loro poche cose su un carro e "traslocavano" dalla fattoria in cui avevano lavorato verso quella dove avrebbero chinato la schiena per tutto l'anno successivo.
Non grandi epopee, ma storie tristi e di povertà, legate ai ricordi contadini della mezzadria in Italia.
("se un contadino mangia una gallina, è perché uno dei due è ammalato")
Come non ricordarne la rappresentazione rassegnata de "L'albero degli zoccoli" di Olmi, o rivoluzionaria del "Novecento" di Bertolucci.

E' così che ancora oggi in molte regioni "fare San Martino" è sinonimo di trasloco.

Chissà, forse un giorno potrebbe diventare simbolo di "cambio di vita".
Alla "Olmi" o alla "Bertolucci"......

Buon San Martino a tutti.

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