venerdì 12 dicembre 2025

Dal piccone all’I.A.: Nuove professione per nuovi strumenti

 







Se per scavare una fossa con pala e piccone un operaio di fine secolo impiegava una giornata, mentre un escavatore moderno non richiede più di mezz‘ora, non vuol dire che l’escavatore sia più intelligente del nostro amico operaio.

E se l’operaio di allora con la canottiera sporca di terra e il pensiero rivolto al piccone, oggi sia l‘operatore dell’escavatore in cabina con aria condizionata, non vuol dire che la tecnologia ha rubato il posto di lavoro al nostro amico operaio.

Sono tanti i mestieri che non esistono più eppure oggi il pianeta ospita miliardi di lavoratori in più rispetto a secoli fa.

Dal bigliettaio sul tram, allo strillone per la vendita dei giornali, dall’arrotino all’accenditore di lampioni a gas c'è una lista infinita. Mestieri ma anche strumenti, come il piccone, le tavola dei logaritmi, le carte stradali, lasciati senza lavoro, abbandonati sui tavoli di qualche museo.

Da quando il cavallo e l’asino, ma anche l’elefante e il cammello hanno sollevato l’umanità da una serie di lavori pesanti, ripetitivi, noiosi, raramente ci siamo chiesti che cosa avremmo fatto se non avessimo più usato il piccone per scavare una fossa.

Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, entro il 2030 l'intelligenza artificiale e altre tecnologie creeranno 170 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale, mentre ne saranno persi 92 milioni a causa della trasformazione tecnologica.

Il saldo netto stimato è quindi un aumento di 78 milioni nuovi di posti di lavoro.

Nuove competenze, nuove professionalità, nuove opportunità. Certo sarà necessario formarsi, riconvertirsi, crescere e sviluppare nuove modalità operative, senza dimenticare che anche attitudini ed abitudini dovranno evolvere.

Se l’intelligenza artificiale è, e sempre di più sarà, un nuovo balzo in avanti verso efficienza, produttività e benessere non limitiamoci a discutere quanti posti di lavoro andranno persi, chiediamoci invece come cambierà lo scenario professionale, sociale e culturale.

E se, grazie alla sua semplicità, empatia e disponibilità, potessimo garantire pari diritti di accesso all’AI, allora forse potremmo finalmente parlare di uguaglianza e pari opportunità. Chissà.

Illustrazione di Teo Ugone: https://www.instagram.com/teougone.illustrations/

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