domenica 4 ottobre 2009

Un uomo

Era in piedi in mezzo alla gente. 
Vestito normalmente, camicia chiara pulita, pantaloni grigi, forse anonimi ma intonati.

C’era molta gente sulla piazza, un movimento continuo, un rumore di fondo che diffondeva un senso di confusione, ma anche di distaccato interesse.
Sguardi di gente che si evitano, passi che si sovrappongono, tutti in cerca di una meta lontana, dando l’idea di essere concentrati verso qualcosa o verso qualcuno.

Sguardi bassi.

Ma lui invece era li, fermo in piedi.

Non era in movimento come gli altri, non cercava qualcosa, non voleva dare l’idea di essere impegnatissimo, concentratissimo, importantissimo.

Lui era in piedi fermo in mezzo a quella folla uniforme che si allargava fluidamente per passargli accanto.
Aveva il sorriso sulle labbra, lo sguardo verso l’alto, come se tutto fosse assolutamente normale.

Si notava da lontano la sua presenza, perche’ non era allineato, era… stonato.

E’ quando mi sono avvicinato che mi sono accorto che non era proprio parte della sceneggiatura che si stava svolgendo.

Con ritmico gesticolare, e con attenta ed estrema concentrazione ripeteva un ritornello di un vecchio carosello. Il tutto preceduto da un gesto d’inizio, quasi un ciak a se stesso, con un cenno della testa verso destra. 
E poi la scenetta di 20 secondi……“concertino e’ il gelato per il buon bambino….”.
Poi sorriso, sipario, e via per la prossima scena. Stesso sguardo, stesso angolo di osservazione, stesso gesto.

Quando e’ arrivato? Quando si rompera’ l’incantesimo e decidera’ che dovra’ tornare a casa.
Ma avra’ una casa?

E una volta uscito dalla trappola in cui si trova, avra’ un intervallo di vita cosciente?
Quella coscienza che probabilmente gli permette di vestirsi, uscire di casa, scegliere il posto dove abbandonare il mondo della stessa coscienza.

Ma mi chiedo con piu’ attenzione, chi e’ davvero che interpreta un ruolo diverso, chi invece e’ semplicemente se stesso, in quel girone dell’inferno che e’ la galleria di Milano?

Chi sono e cosa pensano quelli uomini che gli scivolano attorno, chi l’ha notato oltre al sottoscritto?

E lui? Quando tornera’ a casa? Ci sara’ qualcuno ad aspettarlo?

Gli sono passato accanto, forse con un piccolo scarto rispetto al fluido circolare della gente.
Mi sono voltato a vedere la sua ennesima rappresentazione e mi sono allontanato con mille pensieri……

....in fondo solo 999 pensieri piu’ di lui.

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