lunedì 10 maggio 2010

Il fiato corto dei vendor


A volte capita, non troppo spesso, di trovarsi nella piacevole situazione di dover analizzare il mercato per cercare qualcosa di nuovo: una soluzione intelligente, innovativa.

Niente di speciale, niente di rivoluzionario, ma qualcosa che nella gestione di un processo o di un servizio permetta di gestirlo in modo diverso, nuovo.

Il web è il primo passo, e le prime informazione che si raccolgono forniscono una immagine fin troppo ottimistica.
Poi si contatta qualche azienda IT e l’impresa di trovare qualcosa di originale comincia a diventare piu’ complessa.
I primi incontri, le presentazioni sono sempre generiche. Tutti sanno fare tutto.
Tutti sono leader di mercato in qualche modo.

Spesso, pero’, le competenze e le soluzioni tecnologiche sono frutto di progetti realizzati in passato o di accordi di distribuzione e di partnership.
La sensazione e’ che non esista nel mercato italiano la capacita’ o forse la volonta’ di “pensare oltre”, anche solo nel tempo.

Raramente le aziende IT hanno una visione del loro business che supera le previsioni di un anno. Quasi mai sono in grado di tracciare una roadmap della loro tecnologia, delle loro competenze, dell’evoluzione dei loro prodotti che superi i 18 mesi.
Quando ormai tutti i progetti IT più strategici delle più importanti aziende utenti vengono valutati su 36 mesi, e anche oltre.

Si tratta di sensazioni, non certo di analisi di mercato precise. Ma sensazioni che provengono dal quotidiano.

E non stiamo parlando di piani di investimento, di previsione di business, ma solo di ipotesi, di idee. Che darebbero un senso di maggior sicurezza nella scelta di una partnership a lungo termine.

Probabilmente sarebbe sufficiente allontanarsi per un attimo dalla legittima necessita’ di fare business in tempi stretti, sfruttando referenze e situazioni contingenti; dedicando semplicemente un po’ di tempo a riflettere, ad ipotizzare un futuro non necessariamente prossimo.

Potrebbe non costare molto e dare risultati inattesi.

E forse si potrebbe scoprire che per fare innovazione non servono risorse economiche ingenti, basterebbe il coraggio di pensare.

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