Una volta c’era la democrazia rappresentativa.
A quel tempo esistevano figure, credo chiamate “statisti”,
che avevano studiato e si erano preparati a fare il bene dello stato, non
necessariamente del singolo ma per l’insieme dei singoli.
Ogni cittadino, sulla base delle proprie idee e dei propri
principi, si identificava in uno statista che li potesse realizzare e a lui dava
mandato.Lo statista poteva essere bravo o meno nel realizzare quanto
promesso, onesto o meno nel gestire la cosa pubblica, ma la stessa democrazia
ne avrebbe deciso il suo futuro.
Noi esseri comuni non avevamo tutte le conoscenze dei
decreti, degli equilibri internazionali, delle leggi dell’economia… ma gli
statisti si, era il loro mestiere.
Insomma... un po’ come scegliere il proprio medico per poi affidarsi
alle sue cure…
Poi vennero loro, quelli che “fa tutto schifo”, gli
“statisti sono una casta” che non fanno gli interessi dei cittadini e quindi
meglio un ignorante e ancora meglio se belloccio, sornione e “compagnone”.
Uno qualunque, giusto con un buon carico di ego, pronto a raccogliere tutte le rabbie e a sciorinare promesse sulla base delle richieste piu' disparate del cittadino del marciapiede.
Meno tasse, uno stipendio senza lavorare, in pensione quando
ancora si puo’ fare un po’ di sport…. ecc...
Magari anche il sole garantito la domenica e la neve il
giorno di Natale.
Il tempo della democrazia dal basso, la delega all’uomo
qualunque… non importa se poi non si possono realizzare le promesse fatte,
intanto si guadagna del tempo, ma soprattutto ci si illude anche un po’.
Ora quello che era uno statista, che doveva muoversi in modo
libero per poter attuare i propri programmi, diventa un portabandiera che non
deve “tradire” chi lo ha istruito e scelto per agire (beh… non esageriamo…) piuttosto
che per pensare.
Ma anche questa democrazia è superata.
L’ultimo baluardo è la democrazia della “pancia”.
Anche l’uomo qualunque fa un “passo di lato”.
Si decide un programma, lo si chiama “contratto”.... si fa finta di discuterlo a fondo e poi lo si lascia trapelare in modo che tutte le “pance” del paese possano emettere rumori di vario tipo.
Si raccolgono i rumori e si “corregge” il contratto per poi farlo trapelare di nuovo… e cosi’ via.
Si decide un programma, lo si chiama “contratto”.... si fa finta di discuterlo a fondo e poi lo si lascia trapelare in modo che tutte le “pance” del paese possano emettere rumori di vario tipo.
Si raccolgono i rumori e si “corregge” il contratto per poi farlo trapelare di nuovo… e cosi’ via.
Oltre la fiaba o il racconto onirico, dalla “Crowdocracy”
alla “Stomadocracy".
Con la speranza che così facendo tutte le domeniche saranno soleggiate e a Natale ci sarà una bellissima nevicata.
Del futuro dei nostri figli ne parleremo un’altra volta.
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