martedì 29 giugno 2010

Ha da passà 'a nuttata....

Ormai aspettiamo i cicli negativi del mercato con il capo chino, quasi a proteggerci.

E implacabilmente le crisi arrivano, con puntualità. E sempre più dure.

Per molti anni abbiamo sostenuto il cambiamento, cercando di cogliere nei periodi di crescita le opportunità per progetti di rinnovamento e di innovazione, e nei periodi di crisi le opportunità per consolidare ed ottimizzare.

Abbiamo sostenuto, ma non sempre con grande successo, l’importanza di gestire il cambiamento continuo. Purtroppo, e sempre più spesso, con la triste consapevolezza che il cambiamento non arriva mai con il trend di business positivo, come sarebbe logico.
“Perché cambiare proprio adesso che va tutto così a meraviglia?”

E allora il cambiamento diventava un obbligo alle prime avvisaglie di una crisi, quando la situazione contingente obbliga l’azienda a ridurre i costi, a ottimizzare i processi.

O almeno così è stato, fino ad un paio di crisi fa.

Ora non si reagisce più.

Si chiudono i progetti, anche quelli che potrebbero portare ad una riduzione dei costi, e ci si dedica ai fogli elettronici, con i dati di budget e con le revisioni.
Sempre al ribasso naturalmente, spesso senza logica e senza strategia.
Ci si chiude a riccio, nel disperato tentativo di spendere meno.

Ha da passà ‘a nuttata…

Va bene, facciamola passare questa nuttata, ma nel frattempo non potremmo sfruttare queste ore di veglia per riflettere e far riflettere?

Per provare a sorprendere il nostro management e le nostre Linee di Business quando si sveglieranno dal torpore della nottata, sicuramente ancora in balia delle ansie notturne.

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